Claudia si racconta

Mi sto guardando allo specchio e quello che vedo non mi piace…. Inizio così il mio racconto. Per anni, i primi, lo specchio è stato un passaggio obbligato, alzarmi e scrutare il mio viso, si vedra’….. non si vedra’…. il mio nome è Claudia ho 48 anni, sono rompiscatole, simpatica, solare, generosa, testarda e ho un Parkinson dall’eta’ di 40anni …. Parkinson a 40 anni, non è possibile …. a me ….. non lo voglio, si sbagliano. 

Mio papa’ è morto a 65 anni dopo una lunga e penosa malattia: Alzhimer, giovanile…   curato da noi tre sorelle e una mamma, insieme senza lasciarlo un attimo, negli anni delle scelte importanti, noi sorelle abbiamo avuto questa costante, ci siamo sposate, fatto i figli, comperato casa, lavorato, ma sempre con una tristezza di fondo …… E poi quando pensi che la vita ti ha già offerto una vasta gamma di brutture, a me, proprio a me, viene avanti questo treno in corsa, con cui mi schianto e per molto tempo non voglio farci i conti. 
La diagnosi comunicata con molta delicatezza, ma in un ambulatorio dove il mio tremore al mignolino sx era veramente …. nulla al confronto di quelle persone che avevo intorno… Ho un marito e due figlie…. che fatica, complicazioni, tristezza, pianti, depressioni, spiegare a tua figlia che scrive un messaggio: ”mamma ma tu hai il Parkinson? Ho paura che tu muori….” Un periodo molto brutto, la depressione, la fatica di vivere, di lavorare, di mettere un giorno vicino all’altro, di scendere a patti con il Parkinson, di ”accettare” ….. 3 anni di psicoterapia, utilissimi, senza i quali penso mi sarei persa per sempre. 
Sembra tutto così triste, me ne dispiace, ma è stato così, tanti fattori della mia vita hanno ”complicato” e non aiutato, ma sono qua a raccontarvi e questo significa che quella fase e’ andata e ce ne sono altre …. Nel novembre 2010  mi sono sottoposta ad un intervento di DBS. 
Sono contenta di averla fatta, un esperienza incredibile faticosa, fantascientifica, surreale, ma senza la quale, non starei ora come sto! Alti e bassi caratterizzano il mio mondo, e sono conseguenza del mio stato di salute. 
Ma devo confessare che ora dopo tutti questi anni, i bassi sono soft, e gli alti sono invece momenti belli, pieni e ricaricanti. Non ho mai “combattuto” il mio Parkinson, ma per tanto tempo è stato fuori da me, lontano, il mio benessere ha avuto inizio quando a poco a poco il Parkinson è entrato nella mia vita, mi rendo conto che sembra un discorso da pazzi, ma fino a quando ho rincorso la Claudia che ero stata, non ho avuto pace, ma quando ho imparato a sentire il passo di questa nuova Claudia, a chiedere a chi mi stava piu’ vicino, aiutami a vivere secondo ritmi diversi, da quel momento ho ricominciato a sorridere, e a cercare di vivere la mia vita come Claudia che ha il Parkinson ma è felice, a volte!!!

Claudia

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