Giovanna si racconta

Carissimi lettori,
questa mia testimonianza è per comunicarvi , ciò che è successo nella mia vita. A 37 anni iniziai ad avere i primi sintomi di una malattia grave che venne diagnosticata: Morbo di Parkinson. 

Per me e la mia famiglia fu un durissimo colpo. Di certo i primi anni sono stati difficoltosi nel conoscere, capire, accettare tutte le cose negative della malattia. Per la cura del Parkinson le medicine sono tante e trovare quella giusta ha richiesto del tempo e, affrontare quotidianamente, il mio tremore forte avendo due bambini piccoli non è stato semplice. Le visite specialistiche per poter mettere a punto una terapia idonea al mio fisico sono state numerosissime e faticose, ma alla fine, hanno dato un ottimo risultato, ed io ora riesco ad avere una qualità di vita praticarmente normale, il mio tremore è scomparso. 
Inoltre devo dire che il sostegno e l'amore di mio marito e anche della mia famiglia mi sono stati indispensabili nella mia battaglia contro la malattia. Il Signore, mi è sempre stato vicino, e mi ha fatto scoprire un " talento ", che mi aveva donato : "la creatività", attraverso la pittura esprimo l'amore grande verso Dio ed anche questo è una terapia che mi sostiene nella convivenza con la malattia. Il Signore mi ha anche suscitato una spinta interiore che mi ha portato a collaborare con il gruppo dei catechisti della mia Parrocchia.
Con loro e con i bambini ho instaurato un ottimo rapporto affettivo e di fiducia , e il mio impegno nei momenti di laboratorio con i ragazzi ci permette di creare tante cose belle. 
Impegnarmi nella “catechesi del fare" mi aiuta nel realizzarmi e a non fermarmi sulla mia sofferenza. Ormai sono passati 12 anni e ultimamente una notizia ha portato uno sconvolgimento nella mia vita: la prospettiva di un’operazione per introdurre un neurostimolatore nel mio cervello.La mia reazione è stata quella di puro terrore. 
Dentro di me sentivo che questo intervento non andava fatto, anche se sembrava proprio che fossi una candidata perfetta per quel tipo di operazione. Mi misi nelle mani di nostro Signore, che tutto vede e tutto sa di ciò che per noi va bene , nelle mie preghiere gli chiedevo se fosse stato possibile risparmiarmi questa angoscia. 
Fu solo dopo l'ultimo esame :" la risonanza magnetica ", necessaria per individuare il punto dell'incisione, che si scoprì che proprio lì avevo un angioma che inpediva l'operazione stessa. Da quel giorno, oltre a sentirmi sollevata, il mio fisico ha cominciato a reagire in modo ancor più positivo alla terapia, tanto che ho potuto ridurre il dosaggio della stessa. Inutile dire che mi sono sentita miracolata ed il mio grazie al Signore non finirà mai. 

Giovanna

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