Miriam si racconta

Ciao a tutti mi chiamo Miriam e ho 50 anni, diagnosi di PARKINSON all'età di 43 ho due figli, la maggiore quasi 22, il secondo 17anni.
Il secondogenito è autistico per questo motivo i primi sintomi forse li ho sottovalutati, davo la colpa alla stanchezza (o forse non volevo vederli) massaggi, fisioterapia ecc. ecc. stavo meglio per un po' poi tornavo al punto di partenza. 

Fino a che un giorno il mio medico di base mi ha mandato a fare una visita specialistica neurologica. Il neurologo dopo avermi visitato e mi ha detto che era molto probabilmente parkinson- beh mi è crollato il mondo addosso...... e il mio primo pensiero è stato per mio figlio,  Dio non poteva farmi questo......affidarmi un bambino speciale e poi levarmi la salute, non era giusto  mio marito è stato fondamentale, così come lo era stato quando ci hanno dato la diagnosi di Davide.
Le sue parole sono state "abbiamo affrontato tante cose, affronteremo anche questa"  
Per me è stata dura da accettare, era una cosa che ho sempre temuto....io ho una zia con il P, si è ammalata a 49 anni....  Ma un conto è temerlo, un conto farci i conti sul serio...... Mi hanno affidato alle cure del dottor Riboldazzi che mi ha fatto fare altre analisi.
Poi pian piano ho accettato la mia situazione, ho due figli da crescere il mio pensiero è per loro. Ho compensato bene con i farmaci, la mia vita va avanti....certo i tempi sono un po' più lunghi...  Una cosa che ho imparato e di cui sono sicura è che condividere con gli altri è fondamentale.....l'ho imparato da mio figlio.
Ho conosciuto persone straordinarie capaci di dare moltissimo. Sapere di non essere soli ad affrontare i problemi fa sì che questi problemi diventino più leggeri.
Quindi diciamo che sono già abituata......scherzo ovviamente....chi mi conosce sa che la mia arma è l'ironia la mia pagina fb è tutto meno che seria..
Quando mi dicono "tu sei forte" mi arrabbio un po.....non sono forte anzi, ma questa è la mia vita e devo andare avanti...  una mia amica mi chiama "la donna di bambù" perchè sono esile ma non mi spezzo, ondeggio nel vento ma mi rialzo...  beh direi che come definizione è azzeccata.

Miriam

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