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  4. LE MIE RINUNCE

LE MIE RINUNCE

Perdere il contatto con il proprio corpo, perdere in parte la tua dignità e l’autostima, ecco cosa provoca il non avere una diagnosi, quando invece hai tanti sintomi……

 

LE MIE RINUNCE

 

La stanchezza è sovrana, ma il mio carattere torna a galla, devo farlo per me ma soprattutto per i bambini,la depressione in famiglia non fa pena, “devi darti da fare”,tanto più se non lo è…..

Se non segui il ritmo della famiglia, dopo un po ti trovi ai margini, poco importa se per percorrere il corridoio non vai dritto ma batti a destra ed a sinistra dei muri “non ha piu’ voglia di fare niente”, e tu…..tu sei dilaniata dalle difficoltà. Ma non puoi dire la tua, non c’è nulla a tua discolpa non hai un pezzo di carta che parla ,quindi non hai nulla.

 

Così piano piano rinunci a te stessa per togliere fronzoli alla preparazione della tua persona, porterebbero via tempo che non hai.

 

TOLGO I MIEI ADORATI TACCHI

compagni di viaggio adorati , sempre da 6 a 8 cm tutti i santi giorni.

 

TAGLIO I CAPELLI SEMPRE PIU’ CORTI

avevo capelli folti scuri mossi fino a metà schiena, ma non avevo piu’ ne tempo ne forza per la manutenzione. Le mie braccia sempre stanche si rifiutavano di fare la messa in piega.

 

PERDERE DI VISTA LA MIA TAGLIA 44

cure errate, disperazione, vita sedentaria, frigorifero a portata di mano. Quanto ho sofferto, vedervi sformare ogni giorno di più, perdere di vista la mia persona che ero, non riconoscermi allo specchio. Ho passato 10  anni senza guardarmi in uno specchio , guardavo solo il viso prima di andare a lavorare.

 

Ero stanca, di questa vita, zoppicavo, il piede dx non mi reggeva, tutta girata in avanti e verso destra. Il passo era completamente sbilanciato, il mio cammino era elegante come quello di un T-REX.

 

PERDERE L’AUTONOMIA

O mi appoggiavo a qualcuno o mi tenevo attaccata ai muri o usavo le stampelle.

 

Eravamo a sei/sette anni dall’esordio.

 

Stavo al capolinea così pensai di ricominciare da capo con altri medici per vedere se usciva qualcosa di nuovo. Infruttuoso e deludente come il precedente con aggravante, tutti specialisti a pagamento e lontani (ALBENGA, MODENA,PROVINCIA DI TORINO ecc..ecc..).

 

Incominciavo a dubitare di me così mi rivolsi ad uno specialista.

Cominciai un' analisi su me stessa che durò un paio d’anni, l’unica cosa positiva che mi è capitata. E’ ovvio non mi ha guarita, ma mi ha fornito gli strumenti per reagire e difendermi.

 

Dello psicologo vi parlo la prossima volta

 

Danila

 

 

 

“Ora conosco il tuo nome“

intervista con Danila Piovano a RadioParkies
A tutte le persone che ogni giorno lottano,
anche se non sanno per o contro cosa
ma trovano comunque senso per andare avanti.

Tags: ora conosco il tuo nome , il diario di Danila

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