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  4. RIPARTO DAL MEDICO CURANTE

RIPARTO DAL MEDICO CURANTE

 

Finalmente l’incontro con un professionista, con una persona con la quale si spezza la catena del disinteresse, dei ma dei forse , dei non so , che a lungo andare logorano chiunque , figuriamoci poi quelli con i nostri sintomi assurdi…………………………

 

 

RIPARTO DAL MEDICO CURANTE

 

 

Ero in uno stato di grazia particolare. Quasi non ci contavo più. Quasi non pensavo più ad una possibilità di vivere un po’ meglio, almeno per qualche anno. Dato che gli anni più belli erano sfumati così con dolori incomprensioni , situazioni di disagio etc.

 

Andai dal mio medico curante di allora e spiegai tutto cio’ che avevo sentito nell’intervista ed avevo fatto chiaramente capire la mia posizione in tal senso, sono stata inamovibile, le ho detto che tanto non avevo nulla da perdere per cui volevo provare quella cura indicata nel sito della ragazza.

 

Non avevo tempo da perdere, dato che l’appuntamento dal medico indicato sempre nell’intervista ero riuscita ad ottenerlo dopo quattro o cinque mesi, ma dato che c’era la possibilità volevo iniziare subito, mi accontentò

Cominciammo con piccoli dosaggi e mi consigliò di tenere un diario, nel qual caso ci fossero stati dei cambiamenti era più facile capire.

Avevo talmente voglia che questa cura funzionasse che per certi versi pensavo persino di aver influenzato le mie percezioni.

Non fu immediato il risultato, ma i miei sensi erano talmente allertati che percepivo anche la benchè minima differenza, anche se era praticamente impercettibile, tanto che i primi 2 mesi erano solo sensazioni di cambiamento; non potevo pretendere era talmente tanto tempo che camminavo male che usavo male arti, muscolatura, postura etc, che praticamente sarebbe stato un miracolo il contrario.

Ad ogni modo, riuscii a far passare questo periodo, con molta attenzione preparai il mio bagaglio a mano di indagini che possedevo lo misi in ordine di data e raggruppai esami simili in modo da trovare tutto più facilmente e finalmente arrivò la notte prima del grande giorno.

Mi aspettavo molto da questa giornata, ero persino riuscita a dormire un po più serenamente, cosa che non mi capitava da secoli; anche i ragazzi avvertirono questo mio nuovo stato d’animo.

La visita prenotata era al Besta di Milano, centro neurologico di enorme eccellenza, con me c’era l’immancabile Silvia, l’amica di cui ho già parlato e che probabilmente salterà fuori ancora altre volte. Lei c’è sempre nei momenti importanti della mia vita. Con il suo modo di fare garbato ma deciso, ha sempre saputo spronarmi e consigliarmi nel modo giusto, infatti eccoci qui fuori dall’ambulatorio, in un corridoio affollato di gente come me alla ricerca di una speranza, o alla verifica annuale che tutto stava procedendo per il meglio.

Vidi il mio numero nel display ed il cuore ebbe un sussulto. Silvia mi accompagnò col borsone delle indagini fin davanti alla porta della specialista che mi attendeva ed augurandomi buona fortuna ritornò al suo post con gli occhi velati di lacrime per la commozione nei miei riguardi.

Sovente nei tempi a venire mi sono sempre stupita di quanto amore c’è verso di me da parte di questa donna, più di una volta si è trovata commossa parlando di me con me o con altre persone, ricordando la vita infernale che ho dovuto farmi andare bene perché non esistevano alternative e sempre nel modo più dignitoso possibile.

Quando mi sente parlare ora, mi dice sempre “tu la fai facile”, ma non è stato tutto così facile ed è finita bene grazie all’impegno che ci hai messo. Il più delle volte io sorrido e lei abbracciandomi mi fa capire tutto.

 

Tornando a quella porta dello specialista, una volta entrata e chiusa alle mie spalle mi trovai difronte al mio neurologo, una donna energica e piena di carisma, che mi accolse nel modo più consono possibile dato il caso. Si fece spiegare tutto dall’inizio con molta calma , ascoltò con dedizione ogni mia parola e ne trasse le dovute conclusioni.

 

Ero sbalordita, non aveva sbuffato o girato gli occhi in su o dato segnali di insofferenza, insomma una persona normale. Non voglio commentare più di tanto, ma con questo ho reso chiaramente l’idea dei “professionisti” che avevo trovato sulla mia strada prima.

 

Avrei voluto abbracciarla e baciarla solo per l’educazione, ad ogni modo mi disse che non era ciò che io pensavo ma mi avrebbe ancora fatto fare un ulteriore esame prima di pronunciare la sentenza…...

 

 

 

 

 

 

“Ora conosco il tuo nome“

intervista con Danila Piovano a RadioParkies
A tutte le persone che ogni giorno lottano,
anche se non sanno per o contro cosa
ma trovano comunque senso per andare avanti.

Tags: ora conosco il tuo nome , il diario di Danila, Riparto dal medico curante

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